Dai
primissimi anni '90, mentre è ancora studente di organo e pianoforte e
frequenta l'ITI presso i Salesiani di Sesto San Giovanni, Silvio Mauri si
dedica alla progettazione e costruzione di amplificatori audio valvolari e a
componenti discreti, nonchè al recupero ed al restauro paziente di vecchie radio
a valvole degli anni '20-'60, da queste ultime ha lo stimolo sempre crescente
del restauro, prima solo come parti elettroniche, successivamente anche per le
parti esterne (mobile) in legno.
Gli viene riconosciuto subito “l’orecchio” ed il gusto per il suono, queste
attitudini gli permettono di raggiungere ottimi risultati, che applicherà in
seguito agli strumenti musicali. Queste attitudini, derivano anche dal fatto
che studia musica fin dall'età di 4 anni.
La cura ed il restauro paziente del legno prima come autodidatta, l'ha
perfezionata grazie al signor Antonio Villa che ai tempi era il garzone del suo
bisnonno e che ha fatto il restauratore tutta la vita. La passione per il legno
lo hanno portato anche li a raggiungere diversi traguardi relativi al restauro
di mobili propri e di conoscenti, a cui si dedicava a tempo perso.
Queste tecniche acquisite man mano, gli sono servite nel momento in cui
cominciò ad applicarle al restauro del legno relativo agli strumenti musicali
con l'amico Giorgio Persico, organaro e restauratore bergamasco molto bravo,
che conobbe molti anni fa quando per caso fece un concerto su di uno strumento restaurato
proprio Giorgio Persico, fino ad allora sconosciuto, di quello strumento lo
aveva colpito l'ottima intonazione ed accordatura nonostante fossero già
passato quasi 10 anni.
Diventati
amici, Giorgio Persico gli mostrò la formazione dello strumento, ma soprattutto
l'intonazione e l'accordatura, lo stesso Persico gli riconosce un ottimo
orecchio fin dalla prima intonazione.
In questo periodo di collaborazione, mentre lavorava in una ditta di
elettronica come responsabile dell'ufficio tecnico, gli venne idea, già
fantasia, di ampliare l'organo di Roncello dove faceva l’organista; il problema
non era di difficile soluzione, perchè ammesso di avere i fondi necessari, non
ci sarebbe stato lo spazio necessario, e lo strumento non era ubicabile in
altre posizioni. Queste caratteristiche hanno fatto si che pian piano arrivasse
alla progettazione ed alla realizzazione dello strumento che attualmente è in
quella chiesa,
in sistema misto (elettrico ed elettronico), completo a livello di registri, ma
nel contempo contenuto in dimensioni ed in costi.
Nelle realizzazioni, dopo accurato studio di acustica che deriva dagli studi di
fisica in università, il progetto viene valutato e calibrato per far si che lo
strumento si fonda e si trovi "a proprio agio" nell'ambiente in cui è
posto, in modo che sonorità e la timbrica siano le migliori rispetto all'acustica
dell’ambiente, che lo strumento abbia
una certa versalitià, e che abbia soprattutto la possibilità di essere usato
correttamente ed ampiamente nelle celebrazione liturgiche ed anche nei concerti.
Assieme all'attività organaria svolge ancora attività concertistica -
nonostante il limitato tempo - come solista all'organo ed al pianoforte, come
accompagnatore al basso continuo, come accompagnatore e come direttore sia di
orchestra sia di cori, in quanto la passione per la musica a 360 gradi è una
vera e propria ragione di vita.